Giornata contro la violenza sulle donne: i dati di Progetto Aurora

Questa mattina, in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il Comune di Sassari ha organizzato una breve ma significativa cerimonia nella sala del Consiglio di Palazzo Ducale cui hanno partecipato la Congregazione Figlie della Carità e la Questura di Sassari che hanno potuto dare testimonianza delle proprie attività ed esperienze in questo difficile campo. Il sindaco Campus ha poi consegnato un encomio a un carabiniere del reparto investigativo del Comando provinciale di Sassari che a metà febbraio ha arrestato l’uomo che a Sorso assassinò la propria compagna, femminicidio cui assistettero le due figlie.

Sono stati quindi forniti i dati di Progetto Aurora, servizio antiviolenza che gestiamo per il Plus di Sassari il cui capofila è l’omonimo Comune, raccolti nell’anno in corso rispetto ai diversi servizi che compongono Progetto Aurora: il Centro Anti-Violenza (CAV), lo Sportello di Consulenza per uomini autori di violenza e stalker, la Casa di accoglienza per donne vittime di violenza e i loro figli minori. E’ stato, inoltre, posto l’accento sul periodo del lockdown che, a livello nazionale, ha visto triplicati i casi di violenza sulle donne.

Dall’inizio dell’anno sono arrivate al CAV 108 segnalazioni, allo Sportello di consulenza per autori di violenza e stalker si sono rivolti 9 uomini e all’interno della Casa protetta sono state accolte 8 donne e 7 minori. Nel primo e secondo trimestre dell’anno 2020, quindi anche durante il lockdown nazionale, sono pervenute al CAV 54 richieste di aiuto, mentre stesso periodo dell’anno precedente si sono invece rilevate 79 richieste, con un calo del circa 30% delle richieste telefoniche di supporto.

Per quanto riguarda la Casa di accoglienza, sono stati inseriti, nei primi sei mesi del 2020, 3 donne e 3 minori, mentre nell’anno 2019 nel medesimo periodo sono state accolte 8 donne e 9 minori: anche in questo caso si rileva un calo di casi.

Sono invece pervenute allo sportello autori 7 richieste di aiuto, stesso dato rilevato nello stesso periodo dell’anno precedente.


L’accesso al Centro antiviolenza e allo Sportello autori è stato contingentato fino al 12 maggio e sono state consentite le consulenze in presenza solo nei casi di estrema urgenza e nel rispetto delle disposizioni nazionali, oggi i due sportelli funzionano a pieno regime ed è possibile effettuare colloqui telefonici ma anche in presenza.


Durante il periodo di lockdown, oltre a garantire ascolto e sostegno psicologico alle nuove richieste, sostituendo i colloqui in presenza con colloqui telefonici e con le ospiti della casa in modalità skype, si è proseguito con le consulenze telefoniche con le donne già precedentemente in carico. «In una fase emergenziale garantire la continuità del rapporto terapeutico è stato molto importante, nonostante la diversa modalità» spiegano le nostre psicologhe del CAV. «Il Covid-19 ha messo in evidenza un aspetto paradossale per le donne vittime di violenza, poiché l’ambiente domestico è diventato contemporaneamente prigione e rifugio – proseguono -. In particolare per donne, insieme ai figli, per cui si è resa necessaria l’accoglienza, la casa di accoglienza ha garantito loro un contenimento, non solo per le paure e le angosce dovute alle violenze subite, ma anche per le paure dovute alla pandemia».

Durante l’anno in corso è stato possibile osservare due tendenze contrapposte. «In alcuni casi le donne nostre utenti raccontano di aver trascorso il periodo del lockdown insieme ai propri partner in modo apparentemente sereno in quanto l’impossibilità per la donna di uscire, in alcuni casi lavorare fuori dall’abitazione, frequentare quindi l’ambiente esterno ha annullato tutte quelle situazioni in cui l’uomo maltrattante sente di perdere il controllo sulla propria partner, situazioni che sono spesso il preludio degli agiti violenti. Ciò non ha però annullato la consapevolezza di molte donne che hanno compreso che si trattava di un’apparente tranquillità, interrotta dal ritorno alla normalità durante i mesi di maggio e giugno e in seguito durante l’estate. In altri casi la convivenza coercitiva ha invece esacerbato situazioni in cui gli agiti violenti da parte degli uomini maltrattanti sono divenuti quotidiani e la percezione di controllo e possesso non è “servita” a placare la tensione ma ha offerto all’uomo la possibilità di proiettare sulla donna le proprie frustrazioni agendo costantemente violenza psicologica, fisica, sessuale».

Vi ricordiamo i contatti degli sportelli di Progetto Aurora:

Centro Antiviolenza (CAV): Via dei Mille n. 61, Sassari; Tel. 079 210311 (da lunedì a venerdì ore 9:00 – 12:00 e martedì anche ore 15:00 – 18:00); E-mail: progetto.aurora@portapertaonlus.it; Numero Verde di Progetto Aurora: 800 042 248 (lascia un messaggio, ti richiameremo) – Siamo collegati al Numero Verde nazionale 1522

Sportello di consulenza per uomini autori di violenza e stalker: Tel. 348 5351853 (martedì ore 15:00 – 19:00); E-mail: sportello.uomini@portapertaonlus.it

Vuoi informazioni sul Progetto e sul suo servizio di informazione, formazione e sensibilizzazione? Contatta la dott.ssa Battistina Oliva del Settore Politiche, Servizi e Coesione Sociale del Comune di Sassari: battistina.oliva@comune.sassari.it

Link al Comunicato Stampa del Comune di Sassari: http://www.comune.sassari.it/comune/ufficio_stampa/novembre_2020/giornata_contro_violenza_genere.html

I dati di Progetto Aurora: http://www.comune.sassari.it/comune/ufficio_stampa/novembre_2020/report_aurora.pdf

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